L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 10/E del 13 marzo 2015, ha fornito le attese istruzioni in merito alla voluntary disclosure (Legge n. 186/2014), la procedura di collaborazione volontaria per il rientro dei capitali dall’estero, con chiarimenti sulle modalità di accesso, sulle cause di inammissibilità, sulle imposte e sanzioni amministrative dovute e sugli effetti in ambito penale. In particolare, viene chiarito che il contribuente non può accedere alla procedura di collaborazione volontaria se prima di presentare la domanda sia venuto a conoscenza dell’inizio di accessi, ispezioni o verifiche, dell’inizio di altre attività amministrative di accertamento, della propria condizione di indagato o di imputato in procedimenti penali per violazioni di norme tributarie. La procedura non può essere attivata neanche nel caso in cui un soggetto terzo, che sia obbligato solidalmente in via tributaria con il richiedente o che abbia concorso in un reato tributario a lui attribuito, venga a conoscenza delle cause di inammissibilità. Inoltre, in presenza di attività istruttorie di controllo che interessano una sola annualità, è possibile attivare la procedura per le annualità non interessate dal controllo.
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Voluntary disclosure, pronte le istruzioni
16 Marzo 2015 in Notizie FiscaliArgomenti correlati
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