I fabbricati di categoria catastale D, interamente posseduti da imprese, non censiti e distintamente contabilizzati, sono soggetti a Tasi, sulla base dell’aliquota deliberata dal Comune. Occorre, tuttavia, ricordare che su questi immobili grava la quota statale di Imu, pari allo 0,76% dell’imponibile. I Comuni hanno, tuttavia, il potere di elevare l’aliquota sino all’1,06%. Se il Comune si è avvalso di questa facoltà, non c’è, quindi, più spazio per applicare la Tasi, poiché la somma di Tasi e Imu non può superare l’aliquota massima Imu. L’unica eccezione riguarda i Comuni che, per attribuire agevolazioni all’abitazione principale, si sono avvalsi dello sforamento del tetto per lo 0,8 per mille. La base imponibile Tasi per i fabbricati D è comunque la stessa dell’Imu, quindi si assume il costo contabilizzato, al lordo delle quote di ammortamento, rivalutato con gli indici ministeriali.
FISCO » Tributi Locali e Minori » IUC (Imu - Tasi - Tari)
Fabbricati categoria D: TASI in base al costo contabilizzato
14 Ottobre 2014 in Notizie FiscaliArgomenti correlati
Notizie Fiscali
- TARI-TEFA: possibile pagare con PagoPa con “multi-beneficiario”
- TEFA 2021: istituiti i codici tributo per il pagamento con F24
- TARI e TEFA: dal 2021 pagamenti con PagoPA
- altri...
Normativa
- IMU e TASI 2018: aggiornati i coefficienti per i fabbricati del gruppo D
- TARI: chiarimenti sul calcolo e rimborso
- 2° rata IMU e TASI 2017: le indicazioni del MEF sulle aliquote da applicare
- altri...
Speciali
- Nuova IMU 2020: guida al versamento del 16 giugno
- IMU immobili concessi in comodato gratuito ai parenti di primo grado
- TASI: il saldo entro il 16 dicembre 2019
- altri...